sabato 12 gennaio 2013

One day baby, we’ll be old.

Oggi, in questo giorno di pioggia. Voglio parlare di quel momento che mi trasporta in fantasia. La morte.
Ho sempre avuto paura della morte, ma mi attirava molto l'idea di morire ovviamente positivamente. Mi attirava perchè passare dal mondo terreno al mondo inesistente dell'immortalità. Voglio fare un esempio con la concezione della morte nel periodo rinascimentale. I cittadini dicevano che la morte non significava nulla, e dovevano vivere la vita fino in fondo, sfruttando ogni attimo, ogni potenzialità.
Lo condivido perchè è quello che io voglio fare io, vivere una vita degna di essere vissuta. Voglio sbagliare,. voglio perdere e vincere, voglio avere tante soddisfazioni e tante delusioni.

Voglio vivere.


La definisco  con queste brevi frasi che ho scritto un po' di tempo fa.



<<Avete paura della Morte?
Io no, o almeno pur non conoscendola non ho paura. Amo infatti la vita come amo la morte; penso che la morte sia uno dei momenti più affascinanti della nostra vita, emozionanti, avvincenti, ed eccezionali di una vita vissuta. Quando muori ti rendi conto di tutto quello che hai fatto, il ricordo sta alla base della morte, devi morire con il ricordo bello o brutto che sia. Arriva il momento di chiudere finalmente gli occhi, lontani da tutto e tutti, e di ricordare ciò che si è vissuto.  Questo momento è essenziale.
Quando morirò sono felice di averlo fatto. Penso che la morte sia una scelta, una scelta di vita. Il tuo organismo ha deciso di punirti vivendo poco, o di lodarti restando in vita. E' questa la mia concezione di vita e di morte, la vita non è un semplice momento di passaggio, la vita è il succo della morte, nella morte viene racchiusa una seconda vita, piena di vite vissute. 
<<Ridere, sbagliare, amare, piangere, soffrire, sorridere. questa è la vita.
Ridere, sbagliare, amare, piangere, soffrire, sorridere. questa è la morte.>>

La morte viene rappresentata dal teschio, non è questa la vera immagine. La vera morte è questo:



un fiore che muore, un altro che sboccia.










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